Fauna

La Riserva Naturale di Torricchio, indubbiamente rappresenta una delle aree italiane meglio conosciute sotto l’aspetto naturalistico, in particolare geologico, botanico e zoologico. Per quanto riguarda la fauna studi approfonditi sono stati redatti per diversi gruppi di animali, mentre per altri non si dispone di ricerche mirate e sistematiche.

Tra i vertebrati ricerche finalizzate hanno interessato solo gli Uccelli, mentre per i Mammiferi, Rettili ed Anfibi si dispone solo di osservazioni casuali e dati raccolti in maniera non sistematica. Tra gli invertebrati, invece, risultano studiati solamente i seguenti gruppi: Macrolepidotteri, Coleotteri, Cerambicidi, Tardigradi e Aracnidi Opilionidi.
Le ricerche finora effettuate nel campo zoologico si sono limitate esclusivamente agli aspetti faunistici e sistematici. Solo per l’avifauna, più specificamente per le ornitocenosi dei pascoli, è stato effettuato uno studio a carattere ecologico.

 

Mammiferi
Stato 1994; Manzi.
Studi specifici sui mammiferi nella Riserva di Torricchio non sono stati finora eseguiti. I dati di seguito riportati si riferiscono ad osservazioni personali effettuate nei diversi anni di frequentazione della Riserva, nonché vengono riferite informazioni di carattere bibliografico disponibili sull’argomento. Si tratta in ogni modo di dati che si riferiscono principalmente ai macromammiferi, mentre sono alquanto lacunose le informazioni relative ai micromammiferi ed in particolare agli insettivori, chirotteri e roditori. Per la nomenclatura si fa riferimento ad AA.VV.(1993)

Lepus sp. - lepre
La lepre frequenta le aree pascolive della Riserva. Non è noto se gli individui presenti a Torricchio vadano riferiti alla lepre autoctona dell’Italia centro meridionale di recente descritta come Lepus corsicanus o invece si tratti di altre sottospecie o ibridi di L. europaeus provenienti da immissioni per finalità venatorie.

Sciurus vulgaris - scoiattolo
Lo scoiattolo è abbastanza frequente nei boschi della Riserva come deducibile anche dalla distribuzione dei caratteristici nidi sferici tra i rami degli alberi.

Myoxus glis - ghiro
Osservato nella faggeta in una sola occasione; probabilmente diffuso ma difficilmente rilevabile per le abitudini notturne.

Muscardinus avellanarius - moscardino
La specie è stata avvistata sugli arbusti lungo il sentiero poco sopra la pintura. Sono stati rinvenuti diversi nidi abbandonati, localizzati preferenzialmente sul mantello del bosco.

Hystrix cristata - istrice
Tracce relative alla presenza di istrice all’interno della Riserva non sono state mai rilevate. E’ probabile però che la specie possa frequentare le boscaglie localizzate più in basso. Nel marzo del 1983 un istrice fu investito nei pressi del bivio per Montecavallo; inoltre in zona frequenti sono i ritrovamenti di aculei dell’animale.

Canis lupus - lupo
In diverse occasioni è stata accertata la presenza della specie all’interno della Riserva grazie alle tracce lasciate sulla neve. Numerosi sono gli esemplari di lupo rinvenuti morti per cause diverse nelle aree adiacenti la Riserva: dal 1977 al 1994 le morti accidentali accertate di lupo risultano 6.

Vulpes vulpes - volpe
La volpe sulla base di osservazioni dirette e della presenza di tracce risulta una specie diffusa su tutto il territorio della Riserva. Unitamente alla faina ed al tasso, la specie riveste un ruolo fondamentale nell’area della Riserva nella disseminazione di molte specie legnose con frutto carnoso nei pascoli aperti, privi di copertura arbustiva ed arborea.

Meles meles - tasso
Questa specie è stata osservata in diverse occasioni alimentarsi sui pascoli cespugliati alle pendici di Monte Cetrognola, inoltre sono state osservate le caratteristiche latrine, ossia le buche entro cui deposita gli escrementi.

Mustela nivalis - donnola
La specie non è stata osservata direttamente ma viene data presente nell’area da Pedrotti.

Martes foina - faina
La specie in base alla presenza di tracce dovrebbe essere abbastanza diffusa, specialmente nella zona de Le Porte, dove in una occasione è stata anche osservata.

Martes martes - martora
Sono state osservate tracce riferibili alla specie su neve nella faggeta che ammanta il versante con esposizione settentrionale. All’interno di un nido di scoiattolo furono rinvenuti i resti divorati di quest’ultimo probabilmente dalla martora.

Felis silvestris silvestris - gatto selvatico
Nel maggio del 1974 un esemplare di gatto selvatico, rinvenuto ferito da una tagliola nel comprensorio circostante, fu curato e rilasciato all’interno della Riserva. Attualmente non sono giunte ulteriori segnalazioni.

Sus scrofa - cinghiale
Il cinghiale è presente all’interno della Riserva quantunque gli individui tendono a spostarsi costantemente. Le tracce della sua presenza sono evidenti specialmente nei parti falciabili intorno al casale dove vanno ad alimentarsi. Nell’autunno del 1991 fu osservato un branco di 7 individui all’interno del bosco nell’area de Le Porte. Recentemente si sono notati gli effetti dell’impatto del cinghiale nei prati presso il casale.

Capreolus capreolus - capriolo
Nell’estate del 1994 nella parte alta della Riserva fu osservato in più di una occasione un individuo di capriolo ai margini superiori del bosco.

Per quanto riguarda gli altri gruppi di mammiferi in particolare i microroditori, gli insettivori ed i chirotteri, non si dispone di alcun dato. Vista l’importanza ecologica e biogeografica di questi gruppi di animali, è auspicabile che in futuro si possano effettuare studi specifici diretti o anche indiretti (es.: analisi delle borre dei rapaci notturni, in particolare l’allocco che nella Riserva risulta il più diffuso) finalizzati almeno al censimento delle specie.

Invertebrati

Per la fauna invertebrata il grado di conoscenza risulta alquanto eterogeneo. Infatti alcuni gruppi sono stati studiati in maniera specifica e sistematica, invece mancano dati per altri gruppi di invertebrati.

In particolare sono stati effettuate ricerche di carattere faunistico sui seguenti gruppi di invertebrati:

- Macrolepidotteri (Teobaldelli, 1978)
- Coleotteri cerambicidi (Chemini, 1976)
- Tardigradi (Bertolani, Manicardi, Gibertoni, 1987)
- Aracnidi opilionidi (Chemini, Gruber, 1976)

Per quanto riguarda i macrolepidotteri nella Riserva sono state censite ben 552 specie, una ricchezza specifica elevata a cui concorrono principalmente le entità a distribuzione eurosiberiana ed eurasiatica seguite da quelle mediterranee. Diverse sono le specie nuove per le Marche: Polymixis argillaceago, Hydraecia petasitis, Meganephria bimaculosa, Catocala lupina, Brachyonycha sphinx, Itame sparsaria, Aspilates gilvaria. Nella Riserva di Torricchio è stata rinvenuta anche una entità sconosciuta alla scienza appartenente al genere Rebelia della famiglia Psychidae.

Lo studio sui Cerambicidi invece ha rilevato la presenza 35 specie di cui Rhopalopus femoratus, Xylotrechus arvicola, Tetrops starcki risultano nuovi per la regione marchigiana.

La tardigradofauna della Riserva di Torricchio è costituita da 24 specie tra cui due molto rare Isohypsibius ronsisvallei e Diphascon brevipes. Inoltre nell’area è stata rinvenuta e descritta una nuova specie di tardigrado endemico col nome di Hypsibius pedrottii.

Per quanto riguarda invece gli Aracnidi Opilionidi sono state censite 17 specie di cui 9 risultano nuove per le Marche: Trogulocratus sinuosus, Trogulus coriziformis, Dicranolasma opilionoides, Dicranolasma soerensenii, Mitostoma chrysomelas, Nelima sempronii, Opilio cfr. aspromontanus, Lacinius toscanus, Lacinius cfr. gallicus.

Schema riassuntivo sulle conoscenze faunistiche

N. specie di Mammiferi Lagomorpha 1
N. Specie di Mammiferi Sciuridae 1
N. Specie di Mammiferi Gliridae 2
N. Specie di Mammiferi Hystricidae (1)
N. Specie di Mammiferi Canidae 2
N. Speccie di Mammiferi Mustelidae 4
N. Specie di Mammiferi Felidae 1
N. Specie di Mammiferi Suidae 1
N. Specie di Mammiferi Cervidae 1
N. specie di Uccelli nidificanti 57
n. specie di rettili 7
N. specie di Coleotteri Cerambicidi 35
(di cui 3 nuove segnalazioni per le Marche)
N. specie di Macrolepidotteri 552
(di cui 7 specie nuove per le Marche e 1 entità nuova per la scienza - Rebelia sp.)
N. specie di Tardigradi 24
(di cui 1 entità nuova per la scienza - Hypsibius pedrottii)
N. specie di Aracnidi Opilionidi 17
(di cui 9 nuove segnalazioni per le Marche)

( ) presenza della specie accertata solo a ridosso dei limiti amministrativi della Riserva.

Carta delle zoocenosi
Stato 1997; Aurelio Manzi.

La carta delle zoocenosi della Riserva Naturale di Torricchio è stata redatta seguendo i criteri ecologico-paesaggistici in parte utilizzati da Brandmayr (1983) e Cagnin et al. (1991).

Sono state individuate le zoocenosi che fanno capo ai principali ecosistemi presenti nella Riserva e che corrispondono all’incirca alle grandi unità vegetazionali su base fisionomica. Le specie faunistiche più caratteristiche e meglio rappresentative di un determinato ecosistema sono state scelte come "specie guida" in quanto buoni indicatori ecologici con ampia distribuzione, quindi poco influenzati da fattori biogeografici. Si tratta principalmente di vertebrati, in particolare uccelli, di cui è nota la valenza ecologica nell’ambito della Riserva.

Le zoocenosi individuate e cartografate sono cinque.

La prima è quella dei boschi mesofili: boschi freschi dei versanti settentrionali costituiti in prevalenza da faggeta, da piccoli nuclei di corilo-carpineto nel fondovalle e sulle aree rupestri da orno-ostrieto. Anche i nuclei isolati di faggio, nella parte alta rientrano in questa categoria.

La seconda è relativa ai boschi termofili, dei versanti più caldi. Si tratta in prevalenza di boscaglie a dominanza di Quercus pubescens con Fraxinus ornus e Ostrya carpinifolia, spesso inframezzate a radure o pascoli cespugliati che si localizzano sul versante orografico di sinistra.

La terza zoocenosi si riferisce ai pascoli secondari cespugliati, formazioni erbacee soggette alla ricolonizzazione delle specie legnose, in prevalenza arbusti.

La quarta zoocenosi vive su pascoli secondari privi di copertura arbustiva strutturalmente meno complessi essenzialmente sulla sommità e sui versanti dei monti Cetrognola e Torricchio.

La quinta è rappresentata dalla zoocenosi che si è insediata nei prati pingui e falciabili del fondovalle che presenta una sua caratterizzazione floristica .

Per ogni zoocenosi sono state individuate le specie guida

Zoocenosi Specie guida

dei boschi mesofili Phylloscopus sibilatrix
Certia familiaris
Erithacus rubecula
Sciurus vulgaris
dei boschi termofili Picus viridis
Lululla arborea
Lacerta viridis
Elaphe longissima
dei pascoli secondari cespugliati Anthus trivialis
Saxicola torquata
Carduelis cannabina
Vipera aspis
dei pascoli secondari Alauda arvensis
Saxicola rubetra
Monticola saxatilis
dei prati pingui Coturnix coturnis
Miliaria calandra
Talpa sp.

Indubbiamente le conoscenze attuali sulle diverse zoocenosi sono limitate in quanto risultano pressoché sconosciuti diversi gruppi di animali che potrebbero rivelarsi degli ottimi indicatori ambientali, come nel caso specifico dei micromammiferi o alcuni ordini di insetti, che si caratterizzano per una spiccata stenoecia e sensibilità ambientale.

Stato 1998; Franco Pedrotti.