E’ stato possibile ricostruire la "storia" del paesaggio vegetale nel territorio della riserva a partire dalla prima metà del 1800 fino ai nostri giorni, attraverso il confronto fra mappe catastali di anni diversi e la situazione attuale. Nel 1833 (Catasto Gregoriano) il territorio della Montagna di Torricchio comprendeva campi, prati falciabili, pascoli, pascoli cespugliati e boschi cedui; i nuclei principali di aree coltivate erano presenti sui pianori di vetta compresi fra il Monte Cetrognola e il Monte Torricchio, sul pendio terrazzato del versante orientale del Monte Cetrognola, su alcune aree di fondovalle presso il Casale Piscini e in località Fontanelle. Secondo il catasto del 1943 tutte le aree coltivate sono state abbandonate e al loro posto si trovano ora prati falciabili nelle porzioni più favorevoli e pascoli nelle altre; i prati falciabili sono localizzati in due sole località e precisamente sui pianori fra il Monte Cetrognola e il Monte Torricchio e nelle aree di fondovalle del Casale Piscini. Ai nostri giorni, infine, anche i prati falciabili di alta quota dei pianori fra il Monte Cetrognola e il Monte Torricchio sono stati abbandonati e le uniche aree che ancora rimangono sono quelle di fondovalle presso il Casale Piscini. Oggi, la distribuzione dei prati falciabili è immutata rispetto a quella del 1973.
Anche il bosco ha subito notevoli variazioni dal secolo scorso ad oggi, quando era limitato quasi esclusivamente al versante di destra della Val di Tazza, esposto a Nord-Ovest; il bosco è ora in espansione ovunque a seguito della cessazione del pascolo e dei tagli dopo l’istituzione della riserva. Dopo il 1970, anche nei boschi non è più stato praticato alcun intervento, ad eccezione dell’avviamento all’alto fusto di alcune parcelle di bosco ceduo di faggio.
Stato 1997; Franco Pedrotti.
Di seguito mappe dell'uso del suolo a confronto 1833Vs 1997: