Caratteri pedologici

Suoli e Pedologia

Dal punto di vista tassonomico i suoli nell’area della riserva sono debolmente differenziati e sono rappresentati soprattutto dai suoli calcimorfi. Questa situazione è il risultato, come accennato, della dominanza dei substrati calcarei nella riserva. I suoli meno e poco evoluti sono il risultato della forte erosione e presenza di affioramenti rocciosi.

Prendendo in considerazione l’entità e la velocità dei processi di pendio e il carattere della copertura dei suoli, si possono distinguere nell’area studiata le seguenti regioni omogenee:

— zona di paleosuperficie caratterizzata da debole energia di rilievo ed elevata stabilità durante lunghi periodi grazie alla ridotta acclività del pendio. Questa zona corrisponde all’area di copertura eluviale continua sopra le spianate delle cime dei Monti Torricchio, Cetrognola e Colle Rotondo. Piccole discontinuità possono rinvenirsi a causa della presenza di elementi morfostrutturali (banchi rocciosi).

— zona con superfici sottoposte a debole tensione dei processi di pendio che si caratterizza per la presenza dei lobi di soliflusso dovuti a collageno di cotica erbosa; vi si verificano anche fenomeni di erosione a forma diffusa. In questa zona dominano substrati eluviali-colluviali e colluviali con prevalenza di copertura continua dei suoli. I suoli sono localmente sopraelevati per deposito eluviale o troncati per processi d’erosione. Terreni di questo tipo sono presenti, ad esempio, sui versanti meridionali di M. Cetrognola e quelli occidentali di Colle Rotondo .

— zone instabili, quindi con processi più dinamici dovuti all’azione gravitativa più elevata e presenza di processi d’erosione concentrata e sviluppata, con una fitta rete di fossi e canaloni d’erosione. La copertura dei suoli e fortemente alterata e composta da numerosi lembi che si trovano nei diversi gradi di degradazione e di evoluzione. I versanti prevalentemente interessati da questi processi sono quelli orientali dei Monti Cetrognola e Torricchio.

Sulla base dei profili eseguiti e della letteratura esistente per il territorio marchigiano. Si sono potuti evidenziare i seguenti tipi di suolo rappresentati nella carta :

— suoli non evoluti d’erosione-litosuoli: occupano esigui lembi su affioramenti rocciosi soprattutto di scaglia rosata. L’area dei suoli non evoluti e stata aumentata dall’azione dell’uomo quale la deforestazione e il pascolo. Tali processi antropici favoriscono l’erosione del suolo che localmente hanno portato alla completa denudazione e il conseguente affioramento della roccia madre. Le posizioni naturali dei litosuoli sono le zone di corona di frana con affioramenti rocciosi e la gola della Val di Tazza ove sono presenti pareti verticali costituite da calcari massicci del giurassico. I regosuoli occupano piccoli lembi nelle aree di detrito di falda senza vegetazione.

— suoli poco evoluti d’erosione - litosolici: sono il risultato della forte erosione. nella maggioranza dei casi, i litosuoli si mostrano come forme troncate dei suoli calcimorfi.

— suoli umiferi di montagna più evoluti. Questi tipi di suoli sono sviluppati sui substrati eluviali, presentano abbondante sostanza organica e sono riconoscibili nell’ortofotocarta della riserva per il colore molto scuro dovuto alla densa copertura della cotica erbosa, lo spessore del profilo non è grande. Più variabili, sono suoli umiferi legati con i substrati di natura eluviale-colluviale, ove gli orizzonti organici e minerale-organici sono più profondi. Tra i suoli umiferi si differenziano quelli sviluppati sul substrati marnoso-argillosi legati alla formazione litologica della "marne a fucoidi".

— suoli rendziniformi, occupano una notevole superficie della riserva nelle parti basse e medie dei versanti. rendzina si sono evoluti sui depositi detritici profondi (spesso più di 2 m) provenienti d’alterazione della scaglia rossa. I rendzina si caratterizzano notevolmente per la presenza di sostanza organica in tutto profilo. I suoli più poveri in sostanza organica, presenti sui coni di detrito stabilizzati e sui terrazzetti di detrito, sono stati classificati come protorendzina.

— suoli eluviali-colluviali non hanno grande diffusione e si caratterizzano per la presenza di paleo orizzonti organici A. Questi suoli sono stati trovati ai piedi del pendio su falde di detrito. Suoli simili, con tracce di periodico trasporto alluviale, sono presenti nella valle principale della riserva e sono stati riconosciuti come suoli alluvionali.