Elementi di pregio e architettonico

 

Stato 1997; Sargolini.
Il territorio è connotato da una serie limitata di tipi edilizi, di tipi di uso del suolo, di tipi di sistemazioni agrarie, ecc. Suddetti elementi base sono però presenti, il più delle volte, nella molteplicità delle loro varie accezioni. E' possibile individuare, tra le diverse accezioni (specializzazioni) elementi di particolare valenza paesistica, architettonica ed archeologica. Sono elementi che presentano caratteristiche formali ed evolutive eccezionali, non hanno una diffusione costante sull'intera area, mantengono rapporti con l'organismo territoriale di cui fanno parte e concorrono a formare l'immagine paesistica del territorio. Sono localizzati in punti spesso strategici rispetto al sistema delle percorrenze, degli insediamenti e dell'organizzazione dei poderi. All'interno del nucleo edificato mantengono pure un ruolo ed un significato particolari.

La lettura delle tracce puntiformi è di grande importanza nell'esame delle gerarchie territoriali e nell'individuazione delle emergenze da tutelare. All’interno dei confini dell’area protetta troviamo due elementi puntuali di pregio storico ed architettonico:

una pintura,

il casale Piscini, alla fine del sentiero che sale da "Le Porte".

Non esistono datazioni precise sul periodo di costruzione della pintura. Sembra che il motivo della sua realizzazione sia da ricondursi ad un ex-voto di un pastore per lo scampato pericolo dovuto all’aggressione da parte di un lupo famelico. Il manufatto dalle forme semplici è realizzato in muratura tradizionale in pietra legata con malta di calce e terra. E’ in stato di elevato degrado fisico e necessita delle seguenti urgenti opere:

- ripresa di porzioni di muratura con sistema scuci e cuci;

- consolidamento di porzioni di muratura mediante iniezioni di malta di calce;

- consolidamento della volta in muratura;

- integrazione del manto di copertura mancante.

Altre emergenze storico-culturali sono presenti nell’hinterland della riserva. Tra le più importanti, anche per la capacità di concentrare movimenti di visitatori, indichiamo:

- la Chiesa di San Benedetto (a Montecavallo) con un portale romanico ed una Croce Stazionale del ‘300 oltre ad un affresco di scuola marchigiana del ‘400;

- la Chiesa montana di San Nicolò in Valcadara (Montecavallo), in stile romanico, con notevoli affreschi di Girolamo di Giovanni;

- la Cattedrale di S.Maria Assunta (Pievetorina) che incorpora la parte absidale dell’antica chiesa abbaziale ed è accompagnata da un campanile del sec. XIII. Presenta un portale gotico. All’interno è presente una "Madonna con bambino" (gruppo ligneo del ‘500) ed una tavola del De Magistris;

- chiesa a Tazza (Pievetorina) con una tavola di Bontulli;

- chiesa di S.Oreste a Casavecchia (Pievetorina) che conserva tracce di costruzione romanica e contiene una tavola del De Magistris;

- chiesa di S.Maria di Caspriano del ‘500 a croce greca (Pievetorina), coeva a quella di Macereto, forse dovuta agli stessi costruttori;

- ruderi del castello medioevale di Capriglia (Pievetorina);

- eremo di S.Angelo di Prefoglio (Pievetorina) costruito nel 1142 all’ingresso di una grotta;

- la Collegiata di S.Maria (Visso) di forme romanico-gotiche;

- la Cappella gotica del Battistero (Visso);

- l’ex chiesa di S.Agostino (Visso) con una facciata a cuspide del ‘300;

- il Palazzo dei Governatori (Visso) del sec.XII;

- il Palazzo dei Priori (Visso) del 1482;

- la chiesa gotica di S.Francesco (Visso);

- il santuario di Macereto (Visso);

- la parrocchiale di Fematre (Visso) del sec. XI;

- la pieve di Mevale (Visso) del sec. XVI.

Casale Piscini
Stato 1994; Massimo Sargolini.

Il casale Piscini è un edificio in pietra ubicato a quota 1126 metri s.l.m., in una vasta zona di pascoli e prati, sulla testata della Val di Tazza, tra il M.Fema ed il M. Cetrognola. In prossimità del casale l’andamento del terreno dà origine ad un piccolo terrazzo sorretto nella parte a valle da un muretto in pietra. Accanto al muretto c’è una fontana in mattoni, mentre a Nord del casale si erge, solitaria, una pianta di acero montano. Nel comprensorio dei Sibillini esistono diversi casali che prendono il nome dalle famiglie e autorità civili e religiose del posto (Rosi, Rinaldi, Gasparri, Piscini); molti di essi, essendo stati costruiti in modo alquanto precario, sono attualmente in pessimo stato di conservazione. Il Casale Piscini, costruito nel 1874, conserva ancora intatta la struttura originaria, sebbene siano evidenti alcune prime forme di degrado dovute soprattutto alle infiltrazioni di acqua (tra le pietre dei muri spesso prive di legante) ed al conseguente fenomeno, caratteristico del periodo invernale, di gelo e disgelo. Il manufatto è a pianta rettangolare e ad un solo piano, presenta una sola entrata e due finestre; la sua destinazione d’uso orginaria era quella di ricovero per i pastori oltre a stalla e "caciara". E’ costruito in pietra, con stipiti della porta, sguanci, piattabande e stipiti delle finestre in mattoni Il manto di copertura in coppi poggia su volte in mattoni. La porta d’ingresso è in legno rivestito in lamiera di ferro; le finestre presentano sportelloni in legno. La muratura è realizzata in blocchi di pietra calcarea (squadrata in corrispondenza degli spigoli dei muri perimetrali); in alcuni punti si può osservare l’accostamento quasi "a secco" delle pietre. Sono innestate nella muratura, nel senso Est-Ovest, due chiavi in ferro.

All’interno il casale è suddiviso in tre locali:

- la cucina, dove la presenza del camino e di un canale nel muro esterno per la fuoriuscita dell’acqua permette d’individuare gli spazi destinati alla cottura dei cibi ed alla lavorazione del latte;

- il deposito-attrezzi/stalla, dove venivano anche ricoverate le pecore che dovevano partorire e le cavalcature;

- la caciara, dove era depositato il formaggio e la ricotta per la stagionatura su mensole infisse nelle pareti e su assi sostenuti da appositi sostegni al centro del locale.

Tutte le funzioni che si svolgevano nel casale e negli spazi esterni adiacenti, come pure tutti i riti che accompagnavano l’arrivo dei pastori (di ritorno dalla Maremma Toscana o dalla campagna romana), sono già stati dettagliatamente descritti in "Museo della nostra terra di Pievetorina" da Franco Pedrotti nel 1981. Molti degli attrezzi particolari rinvenuti all’interno del casale sono esposti presso il "Museo della nostra terra" di Pievetorina. Nel 1993 il casale ha subito un parziale intervento di restauro consistente in particolare nella sistemazione delle facciate esterne. Attualmente il casale per essere utilizzato per l’attività di ricerca scientifica, oltreché per assicurarne il mantenimento fisico, necessita delle seguenti ulteriori opere:

- ripresa di lesioni interne sulla volta di copertura della stalla;

- ripulitura e sistemazione del pavimento interno;

- restauro degli infissi in legno.

Sarebbe anche interessante riportare alla luce il tratto di pavimentazione in pietra che anticamente ricopriva una parte del piazzale davanti al casale.